All’Eataly Art House di Verona, recentemente inaugurato all’ex-fabbrica del ghiaccio, sono ospitati alcuni spazi espositivi, che si propongono soprattutto come galleria d’arte più che come spazio espositivo puro. Ma tant’è, a caval donato non si guarda in bocca, visto che con la chiusura da ormai troppi anni degli Scavi Scaligeri, la fotografia di un certo livello a Verona langue.
Non conoscevo Anton Corbijn né come fotografo né come regista cinematografico, ma ho apprezzato i suoi ritratti dei personaggi del mondo musicale, nonché le sue ricreazioni della serie “a. somebody“, in cui trasforma la propria immagine, trasformandosi in un personaggio iconico come i musicisti che amava ma che erano prematuramente scomparsi.
Sandy Skoglund era invece un nome già conosciuto; fa una certa impressione vedere i prezzi associati alle sue opere, ma se si pensa che sono costruite artigianalmente e manualmente assumono un significato diverso. Porta pazienza per il riflesso nei vetri, sicuramente le trovi in versioni migliori sul sito dell’artista.